Durante il periodo Tokugawa, che si estende dal 1630 al 1850, lo shogi non è soltanto un gioco popolare in Giappone, ma diventa una professione riconosciuta e istituzionalizzata, segnando un cambiamento significativo nel panorama culturale giapponese.
Nel 1611, Tokugawa Ieyasu, fondatore dello shogunato Tokugawa, attribuisce stipendi ufficiali ai giocatori di shogi e go, elevandoli allo status di “artigiani” ufficiali. Questa mossa non solo rafforza il prestigio sociale dei giocatori di shogi, ma segna anche l’inizio della loro professionalizzazione.
Dopo la morte di Sōkei nel 1634, gli stipendi diventano ereditari, portando alla creazione delle prime “case di shogi”, strutture simili a gilde. Queste case hanno il compito di organizzare il gioco, assicurandone la qualità e la continuità. Svolgono un ruolo cruciale nella formazione dei giocatori e nella promozione dello shogi, contribuendo a creare una tradizione duratura e un sistema stabile per il suo insegnamento e la sua pratica.
Oltre a promuovere e giocare a shogi, le case di shogi partecipano a eventi ufficiali e presentano la loro arte allo shōgun. Documenti storici, come quelli dell’Ōhashi, offrono uno sguardo approfondito sulla vita quotidiana dei giocatori di shogi dell’epoca, mostrando come essi bilanciassero le responsabilità ufficiali con la pratica quotidiana del gioco.
Nel periodo Tokugawa, lo shogi si diffonde in tutte le classi sociali. I samurai, i mercanti e i contadini trovano nel shogi un passatempo comune, contribuendo alla sua crescita come fenomeno nazionale. Questo aumento di popolarità porta a una maggiore diversità tra i giocatori e incoraggia l’evoluzione di nuove strategie e stili di gioco.
Questo periodo vede anche l’emergere di nuove strategie e varianti di gioco. Mentre alcuni giocatori si concentrano su tecniche aggressive, altri sviluppano stili più difensivi, arricchendo così il panorama strategico dello shogi. Queste innovazioni influenzano non solo il modo in cui viene giocato lo shogi, ma anche come viene percepito a livello culturale.
Verso la fine del periodo Tokugawa, i cambiamenti politici e sociali portano a un declino del sostegno governativo per lo shogi. Tuttavia, il gioco mantiene la sua popolarità, e nuovi mecenati e sponsor emergono per sostenere i giocatori professionisti. Questo passaggio segna un importante momento di transizione per lo shogi, poiché si adatta a un nuovo contesto sociale e politico.
Il periodo Tokugawa si rivela essere un’era fondamentale per lo shogi, trasformandolo da un intrattenimento popolare a una professione rispettata e istituzionalizzata. Questo periodo getta le basi per lo shogi moderno, consolidandone il ruolo come elemento centrale della cultura giapponese. La storia dello shogi in questa epoca dimostra la sua resilienza e la sua capacità di evolversi, mantenendo un legame profondo con le tradizioni e l’identità culturale giapponese.
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