Ibrido tra Shōgi e Tetris? Generatore automatico di tsume? O trasposizione family dello Shogi? Estreme Shōgi è tutto questo: vediamo insieme il risultato di questa interessante operazione ludica.

Extreme Shōgi (エクストリーム将棋), pubblicato nel 2020 dalla Jelly Jelly Games, è un gioco competitivo per due giocatori, con una durata di circa 15 minuti a partita e che mescola in modo originale lo Shōgi a meccaniche di schieramento segreto, pesca di carte e generazione modulare del tabellone di gioco, introducendo un’asimmetria di fazioni in un gioco che, nella sua versione ortodossa, è perfettamente simmetrico.

Il sistema di gioco

Il sistema di gioco di Extreme Shōgi è molto semplice. La prima peculiarità che lo contraddistingue è che nel gioco non è presente un autentico shogiban (= scacchiera dello shogi) ma una sua sezione modularmente componibile. I giocatori, infatti, a inizio partita pescano casualmente una carta a testa da un apposito mazzo: le due carte indicheranno quali moduli dello shogiban comporre tra di loro in modo da creare un tabellone di gioco.

Occorre anche sottolineare che i moduli dello shogiban hanno forme irregolari, incastrandosi tra loro come pezzi del Tetris, e dando quindi forma a una sezione di shogiban essa stessa irregolare. L’irregolarità della sezione di shogiban così ottenuta simboleggia, in astrazione, linee di movimento inibite o proibite, riproducendo la complessità di un finale di partita.

Dopo aver composto la sezione di shogiban, i giocatori pescano una carta a testa da un secondo mazzo composto da sei carte: ciascuna carta indica una combinazione casuale di cinque koma (= pezzi dello shogi) di cui il giocatore potrà disporre durante il gioco. I cinque koma comprendono sempre un re contornato da quattro pezzi da utilizzare in difesa o attacco. Molta cura è stata riposta nella distribuzione dei koma sulle sei carte del mazzo, ottenendo un buon bilanciamento delle fazioni.

Una volta creato lo shogiban modulare e distribuiti i koma ai giocatori si posiziona sulla linea di divisione centrale dello shogiban uno schermo divisore che consentirà a ciascun giocatore di piazzare segretamente dei propri koma sulla propria metà del campo. Questa fase è estremamente importante in quanto ogni giocatore dovrà tentare di prevedere le intenzioni del proprio avversario in base al corredo di koma che sono stati estratti.

Terminata la fase dello schieramento segreto viene rimosso lo schermo divisore e il gioco ha inizio. Da questa fase in poi il gioco si svolge seguendo le consuete regole dello shogi, comprendendo quindi anche la regola della promozione e del paracadutaggio.

Naturalmente lo scopo di ogni giocatore è di dare scacco matto al re dell’avversario. A ogni scaccomatto subito il giocatore perde una vita delle tre che ha inizialmente a disposizione. Il giocatore che per primo fa perdere tre vite al proprio avversario, vince la partita.

Componenti del gioco

Il gioco comprende:

  • 10 moduli dello shogiban
  • uno schermo divisore
  • 16 carte
  • 19 koma in plastica
  • 6 segnalini vita

I materiali di gioco sono di ottima qualità. Il cartoncino utilizzato dallo schermo divisore e dai moduli dello shogiban ha uno spessore paragonabile alle tessere di Caverna, giusto per fare un esempio. Anche le carte hanno una buona grammatura. I koma sono realizzati in plastica di ottima fattura, e sono piacevoli al tatto.

C’è da dire, se si volesse trovare il pelo nell’uovo, che i koma sono privi della loro classica inclinazione in avanti, risultando quindi piatti, ma ciò non compromette in alcun modo il gioco (anche se i puristi dello shogi potrebbero storcere il naso per questa defiance estetica).

Considerazioni

Extreme Shōgi è un gioco astratto che appartiene alla categoria dei filler (= giochi con regole semplici e dalla durata contenuta). Si intavola facilmente e si spiega molto velocemente, risultando immediatamente fruibile da tutti. Per via di queste sue caratteristiche Extreme Shōgi può essere considerato un ottimo introduttivo allo shōgi: lo potrete adoperare come propedeutica allo shōgi per insegnare i movimenti dei koma e far apprendere i kanji che li contraddistinguono. Non solo per principianti però: Extreme Shōgi può risultare piacevole da giocare anche ai giocatori che già giocano a shōgi dato che, al netto di tutto, Extreme Shōgi è un generatore automatico di tsume e di hisshi (ossia di problemi di matto e di pre-matto).

La variabilità del tabellone, la distribuzione randomica dei koma e lo schieramento segreto degli stessi garantiscono un’elevata variazione delle partite e un’ottima rigiocabilità, permettendo anche valutazioni strategiche non banali.

Conclusione

Se avete bisogno di insegnare in modo veloce e divertente lo shōgi o se volete esercitarvi in tsume e hisshi, questo è il gioco che fa per voi. Lo potrete intavolare coi vostri figli, coi profani dello shōgi, o anche coi vostri amici più esperti: le partite veloci e serrate di Extreme Shōgi vi permetteranno di familiarizzare con alcune tecniche fondamentali dello shōgi e vi consentiranno di iniziare a respirare le atmosfere, la storia e la tradizione che sono infuse nell’antico “Gioco dei generali”.